Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è tra le aree protette più grandi d’Italia, scrigno di bellezze naturalistiche uniche nel territorio nazionale. Ma non solo: passeggiando tra borghi ed antichi eremi potrete respirare l’atmosfera dei tempi che furono, immersi in atmosfere da film western e affacciati su paesaggi da cartolina.
Per il nostro itinerario abbiamo scelto il versante meridionale del Gran Sasso, uscendo a Bussi-Popoli lungo l’autostrada A-25. A Bussi sul Tirino, primo comune attraversato, incontriamo i ruderi di Santa Maria di Cartignano, antica chiesa dell’XI secolo oramai priva di copertura.
Abbandoniamo la statale all’altezza di San Pelagia, per salire con numerosi tornanti verso Calascio.
Il borgo di Calascio è un piccolissimo comune di origine normanna, situato a circa 1.200 metri d’altezza sui primi contrafforti del Gran Sasso. Piacevole da scoprire a piedi, il piccolo paese conserva architetture altomedievali ed atmosfere molto raccolte, con splendidi panorami a 360° sul territorio circostante. Una ripida stradina consente di raggiungere, anche in auto, il minuscolo centro di Rocca Calascio, in parte trasformato in albergo diffuso. Qui furono girate le celebri scene di Ladyhawke, film fantasy con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer. Da non perdere la visita del panoramico Castello, oltre alla bella chiesa esagonale di Santa Maria della Pietà, un classico nelle cartoline del Parco.
Il nostro itinerario prosegue verso nord attraversando brulle praterie di montagna, in direzione Castel Del Monte. Siamo a 1.346 metri d’altezza, in un pittoresco comune inserito tra i borghi più belli d’Italia. Dopo aver gustato qualche ottimo formaggio locale, scopriamo il borgo perdendoci tra le viuzze del suo centro storico, con i balconi fioriti e gli stretti passaggi lastricati. Lasciamo il paese proseguendo verso nord, sino ad immergerci nei maestosi scenari di Campo Imperatore.
Location storica per numerosi film di grande successo, l’altopiano di Campo Imperatore è dominato dalle cime maggiori del Gran Sasso, dal Monte Camicia al Corno Grande.
Pochi minuti e siamo ai piedi del Monte Prena, dove si apre l’ampio vallone della Fornaca, enorme deserto di ghiaie all’estremità del quale sono antiche miniere di Bitume. Questo scenario severo ed arido fu tra le ambientazioni di “Continuavano a chiamarlo Trinità”, celebre spaghetti western con Bud Spencer e Terence Hill.
Invece di proseguire dritti, seguiamo ora le indicazioni per Santo Stefano di Sessanio, facendo tappa al piccolo Lago Racollo per qualche foto-cartolina con il Corno Grande. Una passeggiata un pò più lunga consente di raggiungere il Lago Passaneta e gli antichi ruderi di Santa Maria del Monte, in uno scenario che ricorda le praterie d’alta montagna del Tibet.
Tornati all’auto, percorriamo alcuni km tra brulle e docili montagne in vista di Santo Stefano di Sessanio, a 1251 metri sul mare ancora in provincia de L’Aquila. Antico insediamento romano, il borgo di Santo Stefano possiede una bella Torre Medicea, e custodisce scorci urbani tra i più intatti nell’area del Parco.
Perdiamo ora decisamente quota per raggiungere Barisciano, oramai in vista della Piana di Navelli. Il comune presenta numerosi motivi d’interesse, come l’antico Monastero francescano di San Colombo e una bella fontana monumentale.
Prima di chiudere il nostro anello, possiamo visitare i ruderi dell’antica Peltuinum, antica città fondata dai Vestini e poi ricostruita dai Romani nel I sec. a.C.