Salerno è spesso utilizzata come punto d’appoggio low-cost per poter poi visitare agevolmente sia la Costiera Amalfitana che quella Cilentana.
Esistono vari modi per poterle raggiungere (bus e traghetti) e negli ultimi anni i collegamenti sono stati incrementati, proprio per evitare che troppi turisti si avventurino con le proprie auto affollando le piccolissime città come Maiori o Minori.
Ma Salerno -e lo dico con grande orgoglio salernitano- non è soltanto il punto d’appoggio: potrebbe diventare il vero e proprio punto d’arrivo!
Probabilmente non saprete che qui è nata la prima e più importante istituzione medica d’Europa nel Medioevo: La scuola medica salernitana. Potrete visitare il museo virtuale della Scuola medica salernitana che si trova proprio nel centro storico della città, oppure visitare il famoso Giardino della Minerva.
Proprio qui gli studenti della scuola andavano a studiare le piante medicamentose dell’orto botanico; il Giardino vanta una vista mozzafiato su tutta la città ed è una meta molta amata sia dai salernitani che dai turisti: l’ingresso costa 3€ o meno, in caso di studenti e gruppi, ma andrete via con delle fantastiche foto da mostrare a tutti i vostri amici al ritorno a casa.
Altro punto panoramico della città è sicuramente il Castello medioevale di Arechi: domina la città dall’alto ed è immancabile nella vostra visita a Salerno. L’orario ideale è quello del tramonto, col sole che scende dolcemente nel mare, le luci suggestive della fortezza e magari il bacio romantico della vostra anima gemella. Se non sapete ancora dove fare la famosa proposta di matrimonio, ecco il posto giusto!
Nel vostro album fotografico non possono mancare poi le foto ai numerosissimi murales artistici che potrete ammirare sui muri dei palazzi del rione Fornelle. Uno dei rioni più antichi della città, con le mura rovinate dalla salsedine e che aveva bisogno di essere rivalorizzato. La soluzione trovata da doversi artisti italiani e stranieri è decisamente azzeccata: oltre ai disegni delicati e dai colori vivaci, diverse frasi poetiche riempiono le strade rendendole davvero uniche.
Impossibile non visitare il centro di Salerno, il Corso Vittorio Emanuele. Qui potrete rilassarvi fra lo shopping ed un caffè, o soltanto una passeggiata tranquilla. La tradizione dei salernitani doc è l’aperitivo seduti ad i tavolini esterni dei tanti bar del Corso e durante le feste natalizie la via si affolla talmente tanto che diventa persino difficile il passaggio.
Proprio per questo motivo il periodo ideale per visitare Salerno sarebbe durante l’installazione delle Luci d’Artista in occasione del Natale; tutta la città viene addobbata con luci natalizie colorate che fanno incantare i passanti.
Se invece preferite i periodi più caldi per le vacanze, potreste approfittarne per visitare Salerno il 21 Settembre, il giorno della festa del patrono S. Matteo. La città si riunisce al centro e festeggia con giostre, musica, cibo fino a notte fonda. Ovviamente non può mancare la processione tipica delle feste patronali, con la statua del santo sulle spalle dei portatori, che svolgono questo ruolo con grande passione da anni e generazioni.
Ma cos’è una vacanza senza il cibo giusto? Potrei consigliarvi davvero tantissimi piatti tipici di Salerno, dal pesce alla carne, dalla pizza ai dolci;
Ma quello che mi sento di consigliarvi col cuore sono sicuramente due:
La pizza gusto “Carminuccio” dell’omonima pizzeria del rione Mariconda e il gelato gusto Nocciotella della gelateria Nettuno, storica attività salernitana.
Il must è la brioche ripiena di gelato, mangiata sul lungomare definito spesso più bello d’Italia (e stavolta non lo dico soltanto perché sono salernitana… Forse!)
Infine, vi lascio con questi versi del poeta Alfonso Gatto, sperando di avervi fatto venire voglia di visitare Salerno, perché secondo me ne vale davvero la pena.
”Straniero, se passi a Salerno in una notte d’inverno di luna a mezzo febbraio, se vedi il bianco fornaio che batte le mani sul tondo di quella faccia cresciuta, ascolta venire dal fondo degli anni la voce perduta. L’odore di menta t’invita, la tavola bianca, la stanza confusa dall’abbondanza. In quell’odore di forno per qualche sera la vita si scalda con le sue mani e quegli accordi lontani del tempo che fu”.